Dott. Francesco Saverio Mari
Sarebbe opportuno rivolgersi al chirurgo all'insorgenza dei primi sintomi anche se questi spesso sono sfumati e non specifici. Insieme al medico sarà semplice attraverso una banale ecografia e degli esami del sangue vedere se i calcoli sono presenti e se stanno creando problemi.
Nella fase iniziale la presenza di calcoli nella colecisti non provoca una sintomatologia specifica e molto spesso il paziente scopre di avere i calcoli, casualmente in occasione di altre indagini radiologiche. Molti pazienti invece lamentano sintomi non specifici legati a periodici o costanti disturbi della digestione come eruttazioni, bruciore di stomaco, gonfiore di pancia, doloretti addominali insistenti, digestione laboriosa, flatulenza, cioè eccessiva produzione di gas addominale, stipsi o diarrea. Alcuni pazienti affetti dalla calcolosi della colecisti hanno periodicamente o saltuariamente degli episodi di dolore addominale violento chiamate coliche bilirari. Questo dolore che ha di solito i caratteri di un dolore tipo colico (acuto, che inizia, aumenta di intensità e va poi a ridursi per riprendere dopo poco) localizzato a livello della regione del fegato (ipocondrio destro) e talvolta dello stomaco (epigastrio). Spesso questo dolore è irradiato anche al dorso, soprattutto a livello della scapola destra. Questa sintomatologia si accompagna a volte con nausea e con vomito ed ha una durata di alcune ore.
Dopo una fase acuta la sintomatologia può scomparire e possono passare anche mesi od anni prima di riavere un’altra colica. Dopo la prima colica biliare sarebbe preferibile consultare un chirurgo per valutare l’opportunità di sottoporsi all’asportazione della colecisti.
Purtroppo la presenza dei calcoli non scatena sempre le coliche, quindi è possibile avere i calcoli in assenza di coliche o in presenza di sintomi molto sfumati com difficoltà di digestione, senso di ripienezza dopo i pasti, bocca amara ed altri.
Sarebbe comunque opportuno verificare la presenza dei calcoli con un ecografia anche in presenza dei fattori di rischio per la calcolosi della colecisti.
Esistono alcuni fattori che aumentano la probabilità di formare calcoli e sono:
L’ecografia è senza dubbio il modo più semplice, affidabile e meno costoso per diagnosticare la calcolosi della colecisti. Gli ultrasuoni ci mostrano, inoltre, le alterazioni della parete della colecisti delle colecistiti acute e croniche.
La calcolosi del coledoco può, invece, passare inosservata nel corso dell’esame ecografico a causa del gas intestinale che, talora, non ci permette di visualizzare i calcoli migrati. È possibile, invece, vedere molto bene la dilatazione dell’albero biliare che succede, quando i calcoli migrati ostruiscono il coledoco.
Nella diagnosi della calcolosi della colecisti, la TC è meno utile e più costosa, ma può farci vedere meglio i calcoli migrati nel coledoco. Oggi, il metodo più efficace, tra quelli non invasivi, per identificale la presenza di calcoli nel coledoco è la Colangio-pancreatografia con Risonanza Magnetica (Colangio-RM). Si tratta, però, di un esame costoso da utilizzare solo se ci sono forti sospetti di coledocolitiasi.
Nessuno può sapere cosa succederà nel futuro ma la presenza dei calcoli nella colecisti può portare a complicanze come l'infiammazione acuta della colecisti (colecistite) alla migrazione dei calcoli nelle vie biliari (calcolosi della via biliare) con conseguente ittero e/o pancreatite.
La complicanze della calcolosi della colecisti possono essere anche molto gravi sarebbe perciò opportuno consultare un chirurgo e decidere con lui l'opportunità di togliere la colecisti.
Normalmente non vi è nessuna variazione nella nostra vita normale quando si asporta la colecisti.
Dopo un primo periodo di adattamento in cui vi possono essere episodi di diarrea, flatulenza o gonfiore addominale non ci saranno problemi a seguire una dieta varia e riprendere a mangiare anche i cibi più grassi.
Spesso si interrompe la dieta che si era costretti a seguire prima dell'intervento per non avere coliche o altri sintomi.
Assolutamente no. L'intervento per asportare la colecisti soprattutto se non in fase acuta è una procedura che viene eseguita con tecnica laparoscopica ed è poco invasiva.
Normalmente l'intervento dura meno di un ora e non si ha un importante dolore postoperatorio.
Nella mia esperienza ho eseguito questo intervento dimettendo i pazienti anche lo stesso giorno dell'intervento.
L'evoluzione tecnologica degli ultimi 10 anni ha permesso di rendere la procedura sempre meno invasiva fino ad arrivare ad intervent con microincisioni (Colecistectomia Mini-Laparoscopica)
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