Sindrome della Defecazione Ostruita

La Sindrome della defecazione ostruita è una patologia che affligge oltre l’80% delle donne stitiche al di sopra dei 50 anni ed anche alcuni uomini, creando loro grossi problemi di ordine sociale ed economico. Queste persone raccontano di interminabili minuti passati in bagno, della necessità di forti contrazioni muscolari o della necessità di lassativi, clisteri o manovre manuali per effettuare una quotidiana defecazione.
 
Pratiche seccanti, queste, che il più delle volte lasciano la sensazione fastidiosa di avere ancora necessità di andare in bagno. Non sempre però, la stipsi dipende dal tipo di dieta o dalle abitudini di vita; per molte persone la causa del problema è da ricercare nella "Sindrome da Ostruita Defecazione (ODS)", cioè dall'impossibilità di evacuare in modo naturale. I sintomi caratteristici di questa patologia sono: la necessità per andare di corpo di spingere molto (ponzamenti eccessivi e prolungati) e di passare molto tempo in bagno (oltre 15-20 minuti); il riuscire ad evacuare solo dopo aver preso lassativi o clisteri e talvolta la necessità di aiutarsi usando le dita (digitazione); molti pazienti hanno la sensazione di un'incompleta evacuazione o evacuano più volte durante la giornata (defecazione frammentata); alcuni avvertono anche un fastidio e talvolta un dolore rettale e perineale. Questa sindrome è di solito multifattoriale e di complessa gestione perché alla base possono esserci diverse alterazioni anatomiche o funzionali che creano un ostacolo al normale transito delle feci e riducono la forza propulsiva dell’intestino.
Per quel che riguarda le modificazioni anatomiche troviamo frequentemente la presenza di un prolasso del retto con un invaginazione retto-rettale o retto-anale, di un rettocele anteriore o più di rado di un enterocele.
Tra le alterazioni funzionali la dissinergia del pavimento pelvico, l’ipertono sfinterico e la neuropatia del pudendo sono le alterazioni di più frequente riscontro. 
A queste a volte possono essere associate anche ansia, depressione o stress. 
Di solito determinare le responsabilità dei sintomi è difficilee per questo il primo passo deve sempre essere la visita del Chirurgo Proctologo. Il ruolo del chirurgo non è solo quello di identificare la patologia ma anche quello di impostare un corretto programma diagnostico-terapeutico e di coordinare i vari specialisti coinvolti. La prima valutazione viene fatta in ambulatorio ed una volta individuata la presenza di una Sindrome della Defecazione Ostruita mediante la valutazione anamnestica, l’esame obiettivo e la compilazione di un apposito questionario, è possibile indirizzare il paziente verso uno studio strumentale radiologico e funzionale del pavimento pelvico. Gli esami necessari per confermare la diagnosi di ODS sono infatti, la defecografia che valuta le modificazioni dinamiche del pavimento pelvico e del retto durante la defecazione e la manometria anorettale che permette di identificare anomalie nel funzionamento della muscolatura del pavimento pelvico. Questi esami ci permettono inoltre di determinare le alterazioni anatomico-funzionali alla base della sintomatologia di ciascun paziente e quindi di definire un programma terapeutico personalizzato.
Quali sono le strategie terapeutiche per risolvere il problema della stipsi da ostruita defecazione?
l’ODS è una sindrome multifattoriale e quindi anche il trattamento deve prevedere diversi approcci. Fondamentale è ovviamente la correzione delle alterazioni anatomiche mediante un intervento chirurgico ma altrettanto importante è il ripristino di una buona funzionalità della muscolatura del pavimento pelvico mediante una specifica fisioterapia. La riabilitazione del pavimento pelvico che, in base al tipo di deficit, può precedere o seguire l’intervento chirurgico ha come obiettivo il miglioramento della contrattilità e della coordinazione muscolare ed il recupero della sensibilità rettale. 
L’intervento chirurgico deve invece cercare di correggere quanto più possibile le modificazioni dell’anatomia del complesso anorettale, impresa non sempre semplice, ed è per questo che negli anni scorsi sono stati proposti vari tipi di interventi che però non sono riusciti a risolvere completamente il problema. Oggi le cose sono cambiate e lo sviluppo tecnologico delle strumentazioni chirurgiche ci ha permesso di eseguire una “Tailored Surgery”, una chirurgia su misura e quindi di riuscire a personalizzare la correzione chirurgica dei difetti anatomici di ogni singolo paziente con ottimi risultati sia dal punto di vista funzionale che per quel che riguarda l’outcome del paziente.
Fondamentale in questo contesto è rivolgersi a centri specializzati in queste patologie per iniziare il percorso diagnostico-terapeutico in modo da discriminare le stipsi funzionali da quelle da ostruita defecazione e di ridurre così la popolazione degli “schiavi dei lassativi”.
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Come si valuta un paziente con stipsi ?