Nella maggior parte dei casi i polipi del colon non danno sintomi (solo nel 5 % dei casi possono dar luogo a piccole perdite di sangue identificabili solo con la ricerca del sangue occulto nelle feci).
In presenza di un cancro del colon i sintomi possono essere molto variabili e sono legati alla sede e soprattutto all’estensione del tumore. Purtroppo, il cancro del colon diviene sintomatico quando il tumore è talmente grande da creare difficoltà al regolare transito delle feci. In presenza di una voluminosa neoplasia del colon destro solitamente si assiste a fenomeni di diarrea alternati a stipsi (alvo alterno), al contrario in presenza di una lesione del colon discendente o del sigma è frequente la stipsi ingravescente fino ad arrivare all’occlusione intestinale. Oggi, è ancora molto frequente la diagnosi di cancro del colon in pazienti anziani che si presentano in pronto soccorso con un occlusione intestinale.
Il sanguinamento, frequente nelle neoplasie coliche, è spesso celato dalla sua commistione con le feci soprattutto se origina da una lesione del colon destro o del trasverso. Un sanguinamento rosso vivo dal retto in occasione dell’evacuazione può essere spia di una neoplasia del retto, del sigma o del colon discendente e dovrebbe rappresentare un importante campanello di allarme che deve spingere il soggetto a sottoporsi ad una colonscopia. Purtroppo troppo spesso questo sintomo viene banalizzato e ricondotto ad un sanguinamento delle emorroidi soprattutto in presenza di una malattia emorroidaria evidente con un conseguente allungamento dei tempi di diagnosi che porta a gravi ripercussioni sulla possibilità di cura di queste malattie.
Vi sono poi dei sintomi aspecifici che dovrebbero far sospettare una neoplasia del colon soprattutto in presenza di uno o più fattori di rischio. Questi sintomi aspecifici sono: stanchezza, eccessiva affaticabilità, inappetenza, dimagrimento e soprattutto anemia.
Diagnosi
La diagnosi di cancro del retto viene eseguita prevalentemente attraverso la Colonscopia che consente oltre ad identificare la neoformazione anche di eseguire biopsie per identificare la presenza di cellule neoplastiche. Anche se i tumori del retto si sviluppano nell’ultimo tratto dell’intestino è sempre necessario eseguire una colonscopia totale in modo da escludere la presenza di eventuali altri tumori sincroni nel colon.
La Colonscopia Virtuale o Colografia-TC (esame radiologico condotto attraverso la TAC) trova indicazione per la valutazione del colon solo nei tumori molto voluminosi del retto che chiudono il lume intestinale e non consentono la progressione dello strumento durante la colonscopia.
Il Clisma Opaco con doppio mezzo di contrasto (esame condotto sotto guida radiologica tradizionale) ha oggi perso completamente la sua utilità nella diagnostica dei tumori del retto a causa della sua scarsa sensibilità.
Terapia del Cancro del Colon
Una volta posta diagnosi di cancro del colon è necessario stadiare la malattia in modo tale da poter programmare il corretto percorso terapeutico. La stadiazione consiste nella determinazione dell’estensione del tumore basata su un sistema di classificazione detto TNM, che valuta l’infiltrazione da parte del tumore della parete del colon (T), dei linfonodi regionali (N) e la presenza di metastasi (M).
La stadiazione delle neoplasie del colon viene solitamente eseguita attraverso l’esecuzione di una TC total body o TC torace-addome e pelvi al fine di evidenziare eventuali metastasi a distanza (fegato, polmoni, cervello, ossa).
Un ecografia epatica può essere molto utile nello studio delle metastasi da colon-retto come pure il classico RX torace.
L’utilità di altri esami come la Risonanza Magnetica Addomino-Pelvica, la TC-PET e la Scintigrafia Ossea per la stadiazione delle neoplasie del colon è da valutare caso per caso.
La determinazione dei markers tumorali nel sangue (nel colon vengono utilizzati il CEA ed il Ca 19-9; utile può essere anche il Ca 15.3) non serve nella stadiazione del tumore ma va sempre eseguita prima del trattamento perché avrà un utilità nella valutazione dell’efficacia della terapia e soprattutto nella sorveglianza post-trattamento.
La terapia ottimale del cancro del colon è ovviamente l’asportazione chirurgica del tumore che può essere associata a seconda della stadiazione del tumore alla chemioterapia. Purtroppo la chirurgia non rappresenta, sempre, la “migliore opzione terapeutica”, come ad esempio in presenza di multiple metastasi epatiche in presenza di un tumore non occludente in cui è preferibile iniziare il percorso terapeutico con la chemioterapia riservando alla chirurgia uno spazio in relazione alla risposta alla terapia medica.
La terapia chirurgica del cancro del colon prevede l’asportazione del tratto colico sede del tumore assieme ad i vasi ed i linfonodi tributari di quella regione. A seconda della sede del tumore si parlerà quindi di emicolectomia destra (per i tumori del colon destro e del cieco), emicolectomia dx allargata al trasverso (per i tumori della flessura destra e del trasverso prossimale), resezione colica segmentaria o atipica (per i tumori del colon trasverso e della flessura sinistra), emicolectomia sinistra (per i tumori del colon sinistro o del sigma) e resezione anteriore del retto (per i tumori del sima distale). (vedi approfondimento sulle resezioni del colon)
Oggi è possibile eseguire tutti questi interventi con tecnica laparoscopica (cioè mediante la creazione di 3-5 piccole incisioni attraverso le quali vengono inseriti ferri chirurgici miniaturizzati ed una telecamera) con gli stessi identici risultati dal punto di vista della cura del tumore rispetto alla chirurgia tradizionale. La chirurgia laparoscopica, grazie all’assenza dell’ampia incisione chirurgica, ha il vantaggio di ridurre il dolore post-operatorio, di ridurre i tempi di ripresa funzionale dell’intestino, di ridurre i tempi di allettamento del paziente migliorando notevolmente la durata e la qualità del post-operatorio. Purtroppo, però, non è sempre possibile eseguire una resezione del colon per via laparoscopica soprattutto in presenza di tumori molto voluminosi o di un occlusione intestinale.